Oggetto: I tumori dell’angolo cerebellopontino (CPA) si sono sempre dimostrati difficili da gestire in modo ottimale per i neurochirurghi. Studi che studiano la storia naturale e il trattamento degli schwannomi vestibolari hanno dominato la letteratura in questo senso. Distinguere i meningiomi dagli schwannomi in questa posizione ha particolare importanza in quanto ogni tipo di tumore ha alcune considerazioni prognostiche e chirurgiche. In questo studio, gli autori hanno caratterizzato i risultati di 34 pazienti trattati chirurgicamente per meningiomi CPA e hanno studiato vari fattori che possono influenzare la funzione neurologica postoperatoria.
Metodi: Sono state riviste le cartelle cliniche dei pazienti con meningiomi CPA sottoposti a intervento chirurgico dal 2005 al 2013 presso il sistema sanitario della Duke University. Vari paziente, clinica, e dati tumorali sono stati raccolti dalle cartelle cliniche tra cui dati demografici dei pazienti, esami neurologici pre-e post-operatorio, durata dei sintomi, dettagli procedurali, patologia del tumore e le dimensioni, e le caratteristiche del trattamento. Le differenze nelle variabili continue sono state quindi analizzate utilizzando il test t dello studente mentre le variabili categoriali sono state valutate utilizzando il test chi-quadrato.
Risultati: Un totale di 34 pazienti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico per meningiomi CPA durante il periodo di 8 anni. L’invasione del forame giugulare è stata osservata in 17.6% dei tumori, con quasi la metà (41,2%) che si estende nel canale acustico interno. Il sintomo più comune è stato la perdita dell’udito (58,8%), seguita da cefalea (52,9%) e intorpidimento/dolore facciale (50,0%). Il nervo cranico più comune (CN) interessato è stato il CN X (11,8%), seguito dal SNc VI e VII (5,9%). Dopo l’intervento, nessun paziente ha avuto una diminuzione dell’udito, con solo il 5,9% dei pazienti che hanno manifestato paralisi del nervo facciale. I pazienti con tumori più grandi di 3 cm hanno avuto un’incidenza significativamente più alta di deficit CN permanenti rispetto a quelli con tumori più piccoli (45,5% vs 5,9%, rispettivamente; p = 0.011). Inoltre, l’estensione del tumore nel forame giugulare è stata associata al verificarsi di deficit CN inferiori, nessuno dei quali si è verificato nei tumori senza invasione del forame giugulare. L’estensione del tumore del canale acustico interno non è stata vista associata a complicanze postoperatorie o deficit CN.
Conclusioni: I meningiomi del CPA sono lesioni difficili da trattare chirurgicamente. Tuttavia, il rischio di paralisi facciale e perdita dell’udito è significativamente inferiore rispetto agli schwannomi vestibolari. Sono necessari nuovi metodi per la differenziazione preoperatoria per consigliare in modo appropriato i pazienti sui rischi chirurgici. Inoltre, a causa del significativo potenziale di deficit neurologici, sono necessari ulteriori studi per indagare l’utilità della radioterapia per queste lesioni.