Quintus Lutatius Catulus, (nato c. 120 ac—morto 61/60), politico romano, un leader degli Optimates, la fazione conservatrice nel Senato.
Il padre di Catulo, Quinto Lutazio Catulo, era stato costretto a suicidarsi dopo la presa di Roma da parte di Gaio Marius. Il giovane Catulo divenne quindi un sostenitore dell’avversario di Marius, il comandante Lucio Cornelio Silla, che fu dittatore di Roma dall ’82 all’ 80. Nel 78, quando era console, Catulo sconfisse un esercito guidato dal suo collega nel consolato, Emilio Lepido, che cercava di rovesciare le innovazioni costituzionali di Silla. Catulo si oppose senza successo alle leggi che conferivano poteri militari straordinari all’ambizioso Pompeo nel 67 e nel 66; come censore nel 65, Catulo combatté il tentativo di Marco Licinio Crasso di affrancare i Galli Transpadani. Un avversario coerente di Giulio Cesare, Catulo ha subito una delusione amara quando Cesare è stato eletto pontifex maximus (“sommo sacerdote”) nel 63 per la sua affermazione molto più forte. Il leader Optimate tentò senza successo di implicare Cesare nella cospirazione di Catilina per prendere il potere (63), e in cambio Cesare nel 62 accusò Catulo di appropriazione indebita di fondi pubblici—un’accusa che fu poi abbandonata.