Lavorare con un CDI

Trovo interessante che, nei miei molti anni come interprete sordo, gli interpreti che tipicamente richiedono o vogliono un CDI tendono ad essere tra i migliori interpreti del settore. Coloro che possono essere nuovi interpreti o non necessariamente i migliori interpreti quasi mai mi chiamano. Forse questo è perché sono intimiditi da avere un interprete sordo lì, o si sentono come avere un interprete sordo suggerisce che sono interpreti schifosi. La verità è in realtà il contrario: avere un CDI significa che sono interpreti migliori perché sono disposti a lavorare con qualsiasi risorsa disponibile.
Quindi sono sempre interessato a come funziona il processo quando le persone, o io, arrivano a un lavoro in un ambiente medico, come ad esempio un appuntamento dal medico. All’arrivo, ovviamente entrambi gli interpreti dovrebbero incontrarsi e discutere quale sia il processo, come nutrirsi, come lavorare insieme e quale dovrebbe essere la disposizione dei posti – perché avere un CDI significa che la stanza sarà allestita in modo diverso rispetto alle situazioni generali di interpretazione. Quindi, dopo aver discusso i dettagli e aver capito tutto, ci rivolgiamo al consumatore e spieghiamo cosa sta succedendo. Alcuni consumatori potrebbero essere scettici, ma accettarlo, e alcuni consumatori saranno offesi. Affronto le loro preoccupazioni spiegando il processo, come l’udito e l’interprete sordo lavoreranno insieme, e quindi in genere diventano comodi. Quando entriamo nel lavoro, a volte è necessario spiegare la situazione anche al consumatore udente. Dico loro che sono sordo, non sento né parlo, e spiego come io e l’interprete udente lavoreremo insieme, e così via.
È interessante notare che, in ogni lavoro in cui ho lavorato, una cosa non manca mai di accadere. All’inizio dell’appuntamento, anche se potremmo aver già discusso il processo, il consumatore sordo inizierà guardando avanti e indietro tra me e l’interprete udente, ma poi gradualmente guarderà solo me o solo occasionalmente guarderà l’interprete udente. Questo perché il consumatore si fida di me a questo punto, data la nostra connessione basata sul nostro utilizzo della stessa lingua. Naturalmente, aggiusto il mio stile di lingua madre al consumatore.
L’interprete dell’udito tende a iniziare il lavoro con una certa apprensione, forse chiedendosi cosa succederà, non sapendo cosa aspettarsi. Ma mentre il processo va avanti per alcuni minuti, il sollievo di solito diventa evidente sul volto dell’interprete perché abbiamo formato un legame, proprio come quello che condivido con il consumatore sordo.
L’esperienza di lavorare con un interprete sordo risponde alla domanda sul perché sia così importante portare un interprete sordo. Questo vale per qualsiasi situazione, non importa quanto semplice o complessa, soprattutto perché i livelli di lingua possono variare così tanto. Avere un CDI è importante per il lavoro di squadra, sfruttando le risorse disponibili e avendo una persona sorda che è fluente in ASL e ha una formazione linguistica, formazione interpretativa ed esperienza. Questo lo rende veramente una soluzione win-win per tutte le situazioni, soprattutto in ambito medico.

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