i. Termine usato per il carbone sapropelico contenente spore, in contrasto con il carbone sapropelico contenente alghe, che viene definito carbone boghead. Visto al microscopio, il carbone cannel non mostra alcuna stratificazione. È generalmente opaco e ha una lucentezza cerosa più o meno pronunciata. È molto compatto e si frattura conchoidalmente. Ci sono transizioni tra il carbone cannel e il carbone boghead, e non è sempre possibile distinguere macroscopicamente tra loro. Tale distinzione può, tuttavia, essere facilmente fatta con il microscopio, tranne che nei carboni di alto rango. Nella nomenclatura americana, il carbone cannel deve contenere meno del 5% di antraxylon. Il carbone Cannel si presenta in strati o lenti fino a diversi centimetri di spessore. Sono note cuciture sottili costituite interamente da carbone di canna. Si verifica ampiamente ma in quantità limitate.
Vedi anche: carbone sapropelico, carbone di spore, carbone di boghead
Ref: IHCP
ii. Una varietà di carbone bituminoso o subbituminoso di consistenza a grana fine uniforme e compatta con una generale assenza di struttura a bande. È di colore da grigio scuro a nero, ha una lucentezza grassa ed è notevolmente di frattura conchoidale o simile a una conchiglia. Non si cuoce, produce un’alta percentuale di materia volatile, si accende facilmente e brucia con una fiamma fumosa luminosa.
Sinonimo di: canel, cannel, candle coal, kennel coal