Sulla politica estera del Cremlino segnali di paesi dell’est Europeo, sono stati misti, spesso confusa e deludente per i loro dirigenti.
Mentre Andropov guidava l’Unione Sovietica, tutti i paesi del Patto di Varsavia credevano di comprendere le loro situazioni individuali e di essere disposti a concedere loro una notevole libertà nel decidere il modo migliore per mantenere la stabilità nel blocco comunista. Non hanno avuto questa garanzia sotto Chernenko, anche se la Polonia è stato dato un sorprendentemente ampio grado di libertà.
Mentre pochi dei leader del Patto di Varsavia conoscono bene Gorbaciov, c’è ottimismo sul fatto che avvierà riforme economiche necessarie da tempo in Unione Sovietica che renderanno anche più facile per loro portare avanti il cambiamento economico e la modernizzazione. Essi ritengono inoltre che sotto la sua guida ci sarebbe una prospettiva reale per rimodellare il Comecon come strumento di modernizzazione e innovazione tecnologica.
È già certo che il Patto di Varsavia sarà rinnovato alle condizioni attuali, per almeno altri 20 anni con una possibile proroga di altri 10 anni.
I paesi del patto di Varsavia erano stati così sicuri per diverse settimane che la malattia di Chernenko era entrata nella sua fase terminale, che le speculazioni sulla futura leadership erano occasionalmente condivise con i visitatori occidentali.
Ai leader del patto di Varsavia, riuniti a Sofia, a gennaio, è stato detto che il loro vertice da tempo programmato era stato bruscamente rinviato.
L’incontro nella capitale bulgara sarebbe stato il primo vertice del Comitato consultivo politico del Patto di Varsavia da quando Chernenko è diventato leader all’inizio dello scorso anno. Era impossibile tenere il vertice in sua assenza, anche se una dichiarazione estera di vasta portata era pronta.
All’inizio del mandato di Chernenko l’Europa orientale credeva di avere l’incoraggiamento del Cremlino per un miglioramento dei loro legami con l’Europa orientale.
Ma i segnali da Mosca sono improvvisamente cambiati. Invece i paesi del Patto di Varsavia avrebbero dovuto unirsi al Cremlino per attaccare le tendenze revansciste nella Germania occidentale. Si dice che la dichiarazione del patto di Varsavia, preparata per il loro abortito vertice, contenesse un avvertimento molto forte per il revanscismo tedesco e contro il sostegno all’iniziativa strategica di difesa dell’amministrazione Reagan.
A detta di tutti anche i membri più fedeli del Patto di Varsavia erano infelici quando l’Unione Sovietica, ancora sotto Andropov, interruppe i negoziati per il controllo delle armi con gli Stati Uniti nel novembre 1983.
Il licenziamento del capo delle forze armate sovietiche, il maresciallo Ogarkov, ha ulteriormente angosciato diversi paesi dell’Europa orientale, che rimangono convinti che la decisione riflettesse la resistenza della vecchia guardia del Cremlino alla modernizzazione delle armi e una riconsiderazione dei rapporti strategici con gli Stati Uniti.
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